lunedì 10 ottobre 2011

giovedì 22 settembre 2011

è che le donne non sono come gli uomini.
e anche le donne donne, non sono come come le donne uomini.
fa la stessa cosa, ovviamente. era solo una precisazione.
e comunque la questione era un'altra. mi trovo bene con i gruppi di maschi e a un certo punto so che la fratellanza cede il passo alla malizia. ma di questo me ne fotto. spogliarsi per la strada forse non è stato un gesto elegante, da parte mia. e solo chi se n'è accorto può capire. ma in fondo che mi frega di loro, ben altro volevo dire.
sei distante. sono distante. a kilometri di anni luce, lì sei tu. che non fai parte del mio mondo e ne vedi solo una piccola parte, caro Harold.
solo una briciola è quello che ti dò. non mi pare che tu voglia di più. mi tocca chiederti scusa, se entro nel tuo spazio. mi toccano tante domande.
MAI. generico, impersonale, costruzione teorica.
TU, che non sai. INNOCENTE.
http://www.youtube.com/watch?v=V9LmVoJ33TA&feature=fvst.
ora di dormire

mercoledì 7 settembre 2011








piccola gioia, che dici? passata quella tempesta col tipo? oh, ma certo che io e te ormai..quasi una lontana conoscenza..che robba..mado' come mi piacerebbe vederti un po' e fare due cazzate in armonia..Qui bene, ma insomma..ma sono io che tanto mi lamento sempre un po'..mo' c'ho i problemini sul lavoro..chiaro, mi sono ripigliata un po' rispetto al tipo (si, sempre quello), sto un po' più indipendente da tutti i trip che mi facevo un po' di tempo fa' sul fatto che non mi voleva e mi trattava male (anche perchè, tra l'altro lui si comporta decisamente meglio..) epperò di lavoro ce n'è poco..e pochi soldini, cazzo. ti voglio bene. quand'è che mi concedi un'intervista?













martedì 6 settembre 2011

Oggi non è che sia andata così bene..Ho girato a vuoto per tutto il pomeriggio. Immobilizzata nella paura. Alcuna traccia di coraggio, di voglia di reagire.
Sto meglio di un anno fa, questo va detto ma chissà se è vero. Di sicuro, ora, io e te siamo vicini. Ed io ci sono tutta, ora, che ti conosco davvero. Non era certo così, un anno fa, quando, per pensare a me, non avevo certo spazio per guardarti. Ti cercavo, ti volevo ma non eri tu. Non avevi pregi e difetti, fuori da come mi facevi sentire, eri già tutto ma non sapevo cosa fossi.
Ora, ti guardo negli occhi e ti riconosco, sei oltre me, libero, dolce e, ora si, davvero insostituibile.

Ma è fra me e me che adesso rimane la questione. Fin qui, ho fatto tante cose, tante esperienze, ho lavorato e mi sono fatta le ossa. Ho mangiato psichiatria per degli anni. Ed ora, è quasi nel vuoto che mi trovo, mi sento un fallimento. E proprio adesso che potremmo essere felici, io cado, vado giù, ogni giorno più pesante, più rassegnata a non avere la forza di muovermi. Tutto è uno sforzo. Come rinascere, dov'è la mia rinomata forza, la mia voglia di spaccare tutto, di farcela, oltre ogni ostacolo?